Classe ’88, napoletana, consegue la laurea magistrale in Architettura e Progettazione Architettonica.

Durante gli anni di studio esplora il mondo dello spazio interno e la valenza del colore in rapporto al benessere dell’uomo. Il tema viene approfondito in Marocco durante i mesi dedicati alla stesura della tesi di laurea.

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Le geometrie dei pieni e dei vuoti della mashrabiya, un elemento tipico che filtra la luce e produce raffrescamento, la terra cruda ed i pattern tipici della cultura Araba-marocchina diventano la sua passione, il punto di partenza dei suoi studi che da questo momento in avanti sono sempre più orientati al rapporto Luce-Forma-Materia.

Le sue riflessioni la portano verso uno studio particolareggiato della percezione visiva. Nel 2020, in Portogallo, consegue il Dottorato di Ricerca nell’ambito della tecnologia dei materiali. Con il grande architetto Alvaro Siza, approfondisce l’aspetto della luce e dell’ombra in architettura e quello della percezione umana.

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Durante la sua permanenza a Porto, si relaziona con l’architettura ceramica del luogo: gli azulejos. Quei rivestimenti diventano oggetto di studi ulteriori: Forma/Colore/Riflessione/Rifrazione della luce. Questo rapporto tra luce, forma e materia è un viaggio in continua evoluzione, si nutre di costanti sperimentazioni anche attraverso la progettazione d’interni ed il design del prodotto.